Scuole

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Categorie figlie
Scuola di Javrè
Storia
Agli inizi del secolo scorso uno degli aspetti negativi della mancanza di lavoro era l’emigrazione stagionale anche femminile verso le grandi città, Milano in primo luogo. Per ovviare a questo fenomeno “dando stabile occupazione alle ragazze, le quali altrimenti sono costrette ad emigrare all’estero in cerca di lavoro o di servizio, tante volte con grave pericolo della loro moralità … nonché della mancata assistenza alle loro famiglie e ai vecchi genitori”, come riportato nel documento inviato dal Comune di Javrè alla Direzione del Corso Centrale dei Pizzi di Vienna, viene chiesta l’istituzione in paese del corso di pizzi a fusello.
Il corso effettivamente parte nel 1907, diventa successivamente Scuola, dapprima sottoposta alla Direzione del Corso Centrale di Pizzi e dell’Istituto per l’Industria Femminile Casalinga di Vienna, poi Regia Scuola di Merletti della Venezia Tridentina, infine succursale dell’Istituto Tecnico Industriale Statale “M. Buonarroti” di Trento. Alla guida una maestra merlettaia appositamente formata, agli inizi in Austria, poi negli Istituti Tecnici Femminili.
Quella dei pizzi, almeno nei primi decenni del secolo scorso è una scuola fortemente voluta dalla comunità e dalle autorità in seno ad essa, come si evince oltre che dai racconti delle tante merlettaie anche dai documenti conservati negli archivi. Il motivo di questo attaccamento alla scuola è dovuto all’importanza economica che rivestiva all’interno delle famiglie: il piccolo reddito garantito dalla vendita dei manufatti, fra l’altro nei primi anni commercializzati direttamente dalla direzione austriaca prima e dalla maestra stessa sulla piazza di Milano poi, permetteva alle donne del paese e della Bassa Val Rendena di garantire il proprio mantenimento, se sole, oppure di contribuire al reddito familiare. Per questo era nell’interesse di tutti che la scuola continuasse ad esistere, a formare merlettaie, a specializzarle e anche a commissionarne i lavori.
Il naturale trascorrere del tempo, l’emancipazione della donna, con il lavoro fuori casa, oltre al cambiamento dei gusti, ha ridimensionato l’interesse verso i merletti e di conseguenza la loro importanza nell’economia locale. La storia della Scuola di Pizzi e Merletti ben ne riassume l’evoluzione: la scuola, così fortemente voluta nel 1907, che con alterne fortune aveva superato i due conflitti mondiali ed era diventata Scuola Statale di Pizzi e Merletti, nel 1976 viene provincializzata, poi nel 1989 chiude definitivamente.
Alla fine degli anni ’80, nel paese la sensibilità verso la lavorazione a fusello è in calo sia nella comunità che nelle istituzioni, anche se rimangono comunque attive in valle un gruppo di merlettaie, che avevano appreso la tecnica ai tempi della Scuola, e che nel privato delle loro abitazioni continuano ad eseguire lavori a tombolo, soprattutto per se stesse.
La situazione attuale e le prospettive
Da qualche anno a questa parte la rinascita, anche sull’onda della rivalutazione e della ripresa di tante tradizioni che hanno caratterizzato le piccole comunità come la nostra nei decenni scorsi.
Un gruppo di quelle merlettaie che hanno continuato a lavorare a tombolo per hobby, si sono appoggiate al Circolo Culturale attivo in paese e, quattro o cinque anni fa, si sono costituite come gruppo, all’inizio per il solo piacere di incontrarsi e scambiare quattro chiacchiere lavorando a tombolo. Il gruppo si chiama “Al Filò dal Lundì” proprio perché inizialmente ci incontravamo tutti i lunedì, per fare “filò”, cioè chiacchierare lavorando.
Da qui, dal chiacchierare di e sul tombolo, alla voglia di fare insieme qualcosa per evitare che andasse dimenticata del tutto la tradizione del merletto, il passo è stato breve: abbiamo organizzato qualche piccola esposizione dei lavori eseguiti e viaggi per visitare mostre sul tema, abbiamo cominciato ad insegnare la tecnica di base a chi non aveva avuto modo di imparala ai tempi della scuola.
[Verbale della seduta del Consiglio di Amministrazione del 18 dicembre 1926 - Distinzione fra botteghe artigiane e piccole industrie]
Altre Informazioni
- Descrizione [Verbale della seduta del Consiglio di Amministrazione del 18 dicembre 1926 - Distinzione fra botteghe artigiane e piccole industrie]
- Data 1926.12.18
- Anno 1926
- Mittente Istituto per il Promovimento delle Piccole Industrie del Trentino in Rovereto
- Destinatario
- Nomi
- Luoghi
-
Note
- Fonte Archivio Storico Javrè
- Copyright Comune Villa Rendena
[Pizzi contestati]
Altre Informazioni
- Descrizione [Pizzi contestati]
- Data 1926.10.23
- Anno 1926
- Mittente Istituto per il Promovimento delle Piccole Imprese del Trentino in Rovereto
- Destinatario Comune
- Nomi
- Luoghi
-
Note
- Fonte Archivio Storico Javrè
- Copyright Comune Villa Rendena
[Avviso di versamento dall'Istituto Piccole Imprese di Rovereto]
Altre Informazioni
- Descrizione [Avviso di versamento dall'Istituto Piccole Imprese di Rovereto]
- Data 1926.06.04
- Anno 1926
- Mittente Banca Cooperativa di Trento
- Destinatario Comune
- Nomi
- Luoghi
-
Note
- Fonte Archivo Storico Javrè
- Copyright Comune Villa Rendena
[Distinta pagamento pizzi]
Altre Informazioni
- Descrizione [Distinta pagamento pizzi]
- Data 1926.04.20
- Anno 1926
- Mittente Istituto per il Promovimento delle Piccole Industrie del Trentino in Rovereto
- Destinatario Comune
- Nomi
- Luoghi
-
Note
- Fonte Archivio Storico Javrè
- Copyright Comune Villa Rendena
[Cartolina postale - Spedizione filo]
Altre Informazioni
- Descrizione [Cartolina postale - Spedizione filo]
- Data 1926.01.04
- Anno 1926
- Mittente Istituto per il Promovimento delle Piccole Industrie del Trentino in Rovereto
- Destinatario Comune
- Nomi
- Luoghi
-
Note
- Fonte Archivio Storico Javrè
- Copyright Comune Villa Rendena
[Riconsegna immediata alla maestra dei mobili della scuola di pizzi]
Altre Informazioni
- Descrizione [Riconsegna immediata alla maestra dei mobili della scuola di pizzi]
- Data 1925.10.09
- Anno 1925
- Mittente Comune di Tione
- Destinatario Comune
- Nomi Costantina Giovanelli
- Luoghi
-
Note
- Fonte Archivio Storico Javrè
- Copyright Comune Villa Rendena